Recensione a cura di Chiara Taormina “Come salvarsi la vita” di Giovanna Guardiani
“È l’arte suprema dell’insegnante, risvegliare la gioia della creatività e della conoscenza”. Albert Einstein
Sofì, protagonista del nuovo romanzo di Giovanna Guardiani, “Come salvarsi la vita”, è una giovane insegnante. La sua esistenza subisce un brusco ma desiderato distacco dall’amato, Albert, il dolore dell’allontanamento, tuttavia, rivoluziona il rapporto con se stessa, fino a farle scoprire nuove strade da percorrere per ritrovare il senso della vita e il piacere di riscoprire l’armonia attraverso ciò che crea bellezza intorno a sé. Diversi i temi affrontati dalla brava autrice, uno dei più importanti, a mio avviso, è quello sociale, dell’inserimento di bambini disagiati nell’ambiente scolastico e l’importanza del ruolo dell’insegnante che ha il dovere di offrire agli alunni meno fortunati la gioia della condivisione e del contatto umano. Si, perché l’autrice vuole dirci che la cultura tra i banchi di scuola non si forma solo tramite lo studio dei libri di testo, che purtroppo non bastano a colmare le lacune emozionali di chi non ha il supporto di una famiglia solida, ma soprattutto attraverso il rapporto che il docente riesce a instaurare con i suoi allievi.
Una grande responsabilità. Così come è una grande responsabilità riuscire a trovare il modo di salvarsi la vita nei momenti più difficili, trovando la forza di vedere il nostro occhio interiore che ci svela emozioni che nemmeno immaginiamo. Sofì è una donna coraggiosa, sa ascoltare il suo io più profondo e riconosce al suo lavoro la giusta importanza, così come crede che sia fondamentale rifugiarsi nell’arte: “Ci sono individui capaci di trasformare la propria vita in un’opera d’arte, di creare miracoli e l’arte, in tutte le sue forme di espressione, è il miracolo che l’uomo è capace di compiere”.
In questa ricerca di atti creativi che servono a scoprire le ricchezze che ognuno si porta dentro, scorre l’esistenza di una donna che crede alla potenza della mente per sanare ogni ferita del corpo e dell’inconscio.
“L’arte: la grande creatrice della possibilità di vivere, la grande seduttrice della vita, il grande stimolante per vivere”
(Friedrich Nietzsche)
Il libro, in questo periodo, si trova al Sabir fest, una interessante e vivace mostra-mercato della produzione editoriale dei paesi che si affacciano sul mediterraneo. Non perdetelo, è un libro molto scorrevole ed emozionante che vi farà riflettere sull’importanza delle piccole gioie della vita, ma anche su valori fondamentali come l’amicizia e l’amore. La capacità di salvarsi quando si soffre per qualcosa o qualcuno è il nocciolo del racconto, e la protagonista ci svela il suo modo di preservarsi allontanando la fonte di sofferenza e scoprendo nuovi modi di sentirsi appagati, che sia l’acquisto di un computer o i viaggi, il segreto è riuscire ad instaurare il contatto con il nostro io più intimo e profondo. Un bellissimo vademecum per le anime incapaci di guardarsi dentro.
Palermo 13/10/2016
a cura di Chiara Taormina
Cenni biografici Giovanna Guardiani
Giovanna Guardiani, docente di scuola primaria ha pubblicato i romanzi Un dono per me e per te Edizioni Montag 2012 e TACHEA Edizioni Nulla Die 2013. Una sua intervista è stata inserita nel libro Al di là della destra e della sinistre Ed. la Carmelina e una sua poesia nella raccolta antologica Nelle ferite del tempo.