Intervista di Gioia Lomasti e Marcello Lombardo a Paolo Giannelli
Vetrina delle Emozioni ringrazia Paolo Giannelli, Chitarra ritmica & solista del gruppo musicale dei QuiProQuò; il gruppo nasce ufficialmente verso la fine del 2012 da un precedente gruppo chiamato solo Acoustic Quartet.
Il nome QuiProQuò verrà coniato dal nuovo Batterista Flavio Borghesi, dopo i primi iniziali cambi di formazione, dove si avvicenderanno varie voci femminili fino all’attuale e definitivo consolidamento con Sara Franchini.
Come viene citato nel retro del nostro Demo… QuìProQuò…uno scambio di generi, un errore voluto, un equivoco musicale dalle mille sfaccettature:
Non amo Chi sono, ciò che sembro. È stato tutto un qui pro quo
(Eugenio Montale, Ossi di seppia ).
QuiProQuò – Anima acustica, voce viva – Acoustic Jam Project
Interpretare cinquant’anni di musica attraverso i soli strumenti acustici, lasciando spazio a contaminazioni dei generi.
Un progetto che prevede il consueto diventare inusuale, il conosciuto in sconosciuto, il tutto attraverso trame armoniche e percorsi melodici senza barriere.
Un viaggio di note multicolore tra passato, presente e futuro ordito con la sola convinzione che tutto può essere rivisto, ricostruito e fatto inedito, con i soli strumenti in legno, con le corde guidate da mani, con pelli percosse e con sola viva voce.
Il Mastro, Piero Ravaioli, che lega le vibrazioni del contrabbasso alle atmosfere più inaspettate, Paolo “Miller” Giannelli, che guida le risonanze delle chitarre a orizzonti sempre nuovi, Flavio Borghesi, l’apogeo dei contraltari ritmici e Sara Franchini, la voce viva che si fonde nella materia suonata.
Un corpo univoco di quattro anime diverse, senza filtri ed effetti, che libera la sua pura natura acustica tra blues, reggae, funk, pop e tradizione, coinvolgendo l’ascoltatore in viaggio musicale senza fine e sempre diverso, condividendo l’esperienza della musica dal vivo senza trucchi, nuda e cruda come solo gli strumenti acustici possono essere.
Ti diamo il nostro benvenuto Paolo; tra i tuoi tanti progetti musicali c’è il QuiProQuò Acoustic Quartet, un progetto principalmente acustico; parlaci della sua creazione…
Ciao! Si, il progetto QuiProQuò nasce a fine 2012, già prima di quella data cercavo elementi per un progetto nuovo dove arrangiare brani di generi diversi riproponendoli in chiave acustica. Trovai alcuni musicisti per formare un Quartetto acustico, chiamato appunto Acoustic Quartet, dove facemmo alcune date Live e, solo successivamente, io e il Contrabbassista ci unificammo nei QuiProQuò. Un nuovo Batterista venne inserito quasi subito e dopo vari tentativi ed audizioni entrò anche la nuova Voce solista. Il nome QuiProQuò scaturì dal Batterista Flavio che una sera se ne uscì con questo nome e piacque subito a tutti.
Chi sono i componenti storici del QuiProQuò Acoustic Quartet?
Flavio Borghesi – Batteria & Percussioni
Piero Ravaioli – Contrabbasso
Paolo Giannelli – Chitarra ritmica & solista
Sara Franchini – Voce
Abbiamo notato negli ultimi Concerti Live un nuovo musicista, vuoi presentarcelo e dirci qual è la sua collocazione artistica?
Molto volentieri, si chiama Mudi Berloni e suona il Sax; nell’ultimo Live è piaciuto davvero molto. Ci fu presentato da Piero (il Contrabbassista) e con sorpresa scopro che è una mia vecchia conoscenza, quindi la gioia fu doppia nell’averlo nel gruppo. Mudi si colloca come Sax solista e di accompagnamento.
Quale genere proponete?
Spaziamo dal Pop/Rock alla musica d’autore, al Jazz/Blues… tutto riproposto in chiave acustica e ri-arrangiato da noi.
Potresti parlarci delle vostre esperienze musicali personali e della scelta di consolidare un gruppo.
Personalmente ho avuto esperienze con gruppi Pop/Rock, Jazz, Jazz/Blues, in Duo acustico. Flavio (Batterista) sostanzialmente Pop/Rock, Sara, (Voce) esperienze Pop/Rock, Dub e Piero (Contrabbassista) dalla musica Classica… (suona regolarmente in Orchestra e lo scorso Anno l’abbiamo visto sul palco ad accompagnare niente meno che Andrea Bocelli.
Avete un Cover-Album o un Demo all’attivo?
Si, abbiamo realizzato un Cd-Demo nel 2013, dal titolo “Interpretando” e contenente 6 brani reinterpretati da noi.
Cosa ne pensate della promozione web? Siete sui principali Social-network?
Certamente il web da molta visibilità, aiuta a farsi conoscere ed è alla portata di tutti ormai nonché uno strumento valido anche se un po’ dispersivo. Si, siamo su Facebook, forse il re dei social e su YouTube.
Qualche settimana fa vi siete esibiti sul palco in Piazza a Marina di Ravenna, nella vostra Romagna, per un grande evento dedicato alla festa dello Sport, nel quale abbiamo assistito ad un meraviglioso concerto; suonate spesso dal vivo in eventi di questa portata?
Si, grazie a voi e grazie a tutti quelli che sono venuti ad ascoltarci… Ci siamo divertiti anche se abbiamo dovuto combattere contro l’incredibile umidità e calura di quel giorno. Suoniamo spesso dal vivo ed è il secondo Anno che ci esibiamo per questa occasione, anche se non sempre partecipiamo ad eventi di tale portata.
Abbiamo realizzato serate nei più disparati contesti, dalla festa paesana, in teatro, pub e ristoranti…
Il calendario concerti come viene gestito e chi se ne occupa?
Sostanzialmente ognuno di noi cerca serate e poi le comunica agli altri componenti del gruppo; in base agli impegni di ognuno decidiamo il giorno, o se ci viene comunicata una data precisa cerchiamo di liberarci… di suonare Live non ne puoi fare proprio a meno.
Un’ultima domanda, cosa ne pensate del panorama musicale locale?
Sinceramente il panorama locale non è il massimo anche perché, non volendo assolutamente polemizzare ma purtroppo molti locali hanno il loro schema formatosi quasi sempre dai i soliti artisti e nel caso venga proposto qualcosa di diverso molto spesso è privo di considerazione. Poi, alcuni locali che ho contattato mi fanno la classica domanda “quante persone mi porti? Perché se così è riesco a darti il Cachet che chiedi… visto le spese da sostenere…” Penso che a prescindere da tutto non sono io, in primis che devo portare gente, certo farò pubblicità all’evento ma poi sei tu che ne dai risalto …Aiutiamoci a vicenda… no? Sostanzialmente stiamo suonando abbastanza anche se per me è sempre poco, comunque, certo, sarebbero da rivedere anche le tariffe a nostro carico… Inoltre, nessuno pensa mai al lavoro che c’è dietro ad un progetto musicale anche se non “professionista”… Ore di sala prove, di studio, di lezioni prese, spese per strumenti e attrezzature, ore a contattare i locali… Tutto questione di CULTURA MUSICALE! Comunque la Musica rimane una Missione… forse come la vita.
Come dicevano i mitici Blues Brothers : “Siamo in missione per conto di Dio”… almeno io.
A cura di Gioia Lomasti e Marcello Lombardo