Recensione dell’opera L’estetica dell’oltre – Michela Zanarella a cura di Luciano Somma
Di grande intensità emotiva questa nuova raccolta di poesie che Michela Zanarella ha pubblicato, come una pietra preziosa che va ad aggiungersi alle altre della sua poetica che personalmente seguo da tempo e con interesse. Basta leggere già i primi versi che aprono questa realtà da FORSE MADRE NON SAI: “Nell’utero elastiche origini/il tocco bianco di Dio/e in un lembo nudo d’acqua/l’esile macchia del mio esistere” per comprendere la profondità d’ispirazione d’una donna, poetessa per vocazione, profonda nell’esternare i propri sentimenti con perfetto stile ed estrema originalità.
Invito ad una lettura nella quale si scoprono alcuni di quei valori dai più, purtroppo, dimenticati, sentimenti verso persone e cose che sono pietre miliari, è un seminare poesia, quella autentica, vera, pregna di contenuti dai toni lirici che sprigionano una luce nuova.
Il coinvolgimento del lettore dona quel brivido di compartecipazione indispensabile per potere apprezzare nel suo giusto valore l’opera omnia.
Spaccati di vita dove troneggia l’amore, con passionalità, l’ammirazione verso personaggi che a lettere di fuoco sono scritti nella storia della letteratura Italiana, Pier Paolo Pasolini ed Alda Merini, che chi scrive ha conosciuto anche se solo epistolarmente, etichettata come pazza (ma quale poeta in fondo non lo è?) che ci ha lasciato nel tempo l’eredità di quei segni inconfondibili di singolare personalità. Ecco i bellissimi versi che Michela ha dedicata ad Alda: “La tua poesia ripete il mondo/e le sue origini/ la croce e l’incenso della luna/dove il tempo ti deve arcobaleni/tu copri essenze/di lucidi germogli”
Grazie, Michela, per avermi fatto trascorrere momenti di piacevole lettura e di scoperta regalandomi tanti attimi di profonda riflessione esistenziale.
A cura di Luciano Somma