Nelle ferite del Tempo – poesia e racconti per l’Italia a cura di Gioia Lomasti e Emanuele Marcuccio

Esce nel mese di settembre 2016 l’antologia Nelle ferite del tempo. Poesia e Racconti per l’Italia, Edizioni Photocity, ISBN 978-88-6682-798-6 a cura dei poeti Gioia Lomasti e Emanuele Marcuccio, ivi presenti con due liriche. L’opera si apre con una prefazione a cura del poeta Luciano Somma ed è impreziosita da un’opera xilografica del maestro Stephen Alcorn.

Il ricavato vendite andrà in primis per i terremotati del centro Italia. L’acquisto di questo testo, la cui lettura è gradevole, anche per i giovani, potrà permettere alle nuove generazioni di avvicinarsi alla solidarietà in modo attivo e diretto.

Oltre settanta gli Autori partecipanti, tra cui il sindaco di Venarotta (AP), uno fra i tanti comuni colpiti dal terremoto.

Scrivono i curatori nella nota di ringraziamento alla fine dell’opera: «Esserci e insieme intraprendere un cammino per sostenere buoni propositi, trasmettendo attraverso gli scritti una strada unificatrice di arte e coscienza che possa portare tra le crepe del tempo un saldo sostegno e, nel nostro piccolo, una roccia che custodisca l’eternità. […] Ringraziamo in particolar modo le due colonne portanti del progetto: avere dodici anni, o novantatré ed esserci, ci rende entusiasti di averlo intrapreso.»

Un doveroso ringraziamento per quanti hanno collaborato alla realizzazione di questo libro.

HANNO COLLABORATO

Stephen Alcorn e Sabina Fascione Alcorn, Oliviero Malaspina, Luciano Somma, Norman Zoia, Marzia Abatino, Fabio Amato, Elvio Angeletti, Francesco Arena e Anna Lisa Dimitri, Silvana Balloni, Gennaro Bertetti, Carmen Biella, Maria Elena Biondo, Lucia Bivona, Lucia Bonanni, Mariano Brustio e Imma Saulo, Donatella Camatta, Massimo Canton, Fiorella Cappelli, Gastone Cappelloni, Daniele Capuozzo, Sergio Carion, Vito Enzo Casavola, Vittoria Caso, Giorgia Catalano, Ivan Cavallo, Maria Salvatrice Chiarello, Giovanna Cimino, Andrea Collalto, Gaetano Cuffari, Sergio De Angelis, Rosalba Di Vona, Roberto Fratini, Valter Fornasero, Stefano Galazzo, Charles Gaudiée, Stefano Gherbi, Gianni Gozzoli, Giovanna Guardiani, Salvatore Gurrado, Antonina La Menza, Marta Lock, Gioia Lomasti e Marcello Lombardo, Leonardo Manetti, Alessia Marani, Emanuele Marcuccio, Rosanna Mariniello, Roberta Marzi, Maura Masia, Marina Masotti, Maria Rita Massetti, Guido Mattioni, Pier Mazzoleni, Mao Medici, Giorgio Milanese, Federico Negro, Maria Palumbo, Maria Lidia Petrulli, Victor Poletti, Maria Rosaria Ponzio, Antonio Rocchi, Silvana Rossellini, Sergio Rossi, Manrico Rossi, Maria Rotolo, Fabio Salvi, Davide Scuotto, Lorenzo Spurio, Caterina Tagliani, Chiara Taormina, Arianna Verduci, Francesca Tombari, Roberta Tonelli, Mariella Viazzi, Marco Zanardi, Maryna Zhubryk.

Ai nostri lettori e a tutti coloro che daranno manforte a questo progetto per renderlo solidale, a fronte di tante iniziative benefiche che gli stessi autori sosterranno.

DALLA PREFAZIONE

A cura di Luciano Somma

Un libro può essere breve ma
profondo, come il vento che insegue la
sua foglia, come la luna che illumina la
notte con la sua luce argentea.

(Emanuele Marcuccio)

Fin dagli inizi dell’umanità, l’uomo, dopo aver appreso la scrittura, ha cercato di esprimere i propri sentimenti attraverso forme testuali, poetiche e pittoriche.
Sono dunque millenni che la storia della letteratura ci tramanda il vissuto di coloro che ci hanno preceduto, dall’età della pietra fino ad arrivare ai nostri giorni, dove la tecnologia ci ha portato ad un livello impensabile appena sessant’anni fa. In molto meno d’un secolo il progresso ci ha confermato quello che nemmeno la più sfrenata fantasia d’uno scienziato dell’Ottocento avrebbe mai potuto solamente immaginare…
L’arte della scrittura ed in particolar modo la poesia, a mio sommesso avviso, forse non è andata di pari passo se ancora oggi leggiamo versi che ci ricordano per metrica e contenuti, quelli dei secoli scorsi; ciò nonostante riusciamo ad assorbire, e constatare, alcuni valori che pure nella loro immutabilità ci fanno riflettere sulla nostra condizione umana e soprattutto su un interrogativo ancora rimasto tale: “Chi siamo, da dove veniamo e dove andremo”.
Il mistero è irrisolvibile nonostante i mezzi tecnici che possono solo attribuire teorie ma nessuna certezza nella nostra vita pratica.
Chissà perché, ad esempio, ci accingiamo a guardare il cielo quando pensiamo alla fine della nostra avventura terrena, in una visione teologica all’Eden, che dovrebbe premiare i meritevoli.
Del resto, se è vero che la fede è un abbraccio unificatore dei popoli, innalziamola, se questo può servire a farci sperare in un futuro diverso.
Per ora godiamoci i vari scritti che gli autori ci hanno presentato attraverso le loro ansie, le loro paure, i loro, forse chimerici approdi, senza porre altre domande ma prendendone atto attraverso sentimenti ed accadimenti, persone e realtà idilliache e drammatiche, tra sereno e pioggia, tra sole e mare, carezze d’un vento benefico e ristoratore.

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