GIOIA LOMASTI PRESENTA NORMAN ZOIA, PAROLIERE CHE IN-CANTA L’ETERNITÀ
Fin dai tempi della scuola materna scopre la sua vocazione (a quattro anni la prima esperienza ufficiale sopra un palcoscenico) e da allora Norman Zoia non ha mai smesso. Spaziando tra le discipline votate alle Muse ha cavalcato con passione e talento cabaret, teatro classico e off, radiofonia e tanto altro, dagli afuorismi ai testi per quasi tutti i brani in italiano di Pino Scotto, Progetto Sinergia e Vanadium (tra le liriche risalta Vodka e luna, dedicata a Nurejev – l’audiovideo presente in rete; passando per i dipinti fra i quali spiccano un ritratto di Luchesi (maestro di Beethoven) e una Madonna del Vino divenuta poi etichetta per un rosato di raboso. I suoi lavori letterari più importanti sono senza dubbio il poemetto Grido di Natale e l’omaggio antologico Passi perversi. Hanno destato curiosità sue piccole invenzioni, per esempio le t-sh@rts studiate per Paola & Chiara, i neck pictures, le cravatte con smalti e sabbia, gli occhiali da luna e lo spritz taylor. Si è altresì occupato di breakformances, la più significativa delle quali è stata una rilettura di Venere sorgente dalle spume del vino anziché da quelle del mare. Insomma, una creatività a 366 gradi, tanti quanti i profilattici fissati sulla tela contestualmente ad Aids Park.
Fonti ispiratrici per progetti che declamano l’anima
Di formazione ambrosiana, torna col nuovo millennio nella Marca natia dopo sette lustri o poco meno all’ombra della Madonnina e qui, oltre a scrivere per diverse testate giornalistiche e ad attivarsi in campagne socio-culturali, riprende anche la qualifica che forse meglio gli si attaglia, quella di cantautore: citiamo una delle sue ultime composizioni, Ninnananna triste, proposta con sola voce e chitarra e naturalmente la title track di una carriera, ovvero la visionaria quanto profetica Ghiacci ammoniacali (disponibile su internet – per altro seconda traccia di Blues 3000, il primo in assoluto multiplo d’arte su cd-rom – e la possibilità di ascoltarlo attraverso canali di approfondimento alla cultura siti in internet)
Terre che ne scaldano il cuore
C’è poi un’anima siciliana che il cantore lombardo-veneto coltiva da sempre grazie soprattutto a due punti storici dell’isola: la Valle dei Templi e le Eolie. Col poeta agrigentino Sal Passarella Zoia ha firmato lo spettacolo Favola di terra e di metropoli e con lui ha tenuto recital e mostre in biblioteche dell’hinterland milanese, in strutture teatrali della regione connessa, in circoli, gallerie e locali della vecchia Brera o dei rinascenti Navigli, musicando inoltre un’ode dello stesso Passarella. Col liparota Geri Palamara, raffinato pittore ma non solo, ha collaborato su più fronti; come polistrumentista e corista nell’album A Sciara / la via del fuoco, 33 giri in dialetto messinese e palermitano; e nella veste di ricognitore critico per le esposizioni del maestro tra Roma e New York; sempre per Palamara ha condensato nella disamina Gli scogli promessi quello sposalizio ideale tra Petra Longa e Petra Menalda, i faraglioni che nel canale tra Vulcano e il capoluogo dell’arcipelago sono dagli anni ottanta protagonisti di una ormai leggendaria Festa del Mare.