INTERVISTA AL PITTORE ALBERTO MESIANO A CURA DI GIOIA LOMASTI
Alberto Mesiano nasce e vive a Milano. Pittore dal sentimento contemporaneo. Da bambino mostra un carattere timido e introverso con grandi difficoltà a comunicare le sue emozioni verbalmente. Questo lo porta sin da subito ad iniziare a dipingere muovendo i suoi primi passi nel mondo dell’arte. Si esercita sia in pittura che in scultura, prediligendo poi la pittura ad olio. Per lui dipingere è stato una sorta di approdo interiore. La pittura, per Mesiano, diviene il mezzo attraverso cui rappresentare e sottolineare sofferenze, turbamenti e disagi della società odierna, non dimenticando mai gli eventi storici che hanno segnato l’era contemporanea. Inoltre, mostra sempre grande sensibilità nell’approccio alle tematiche trattate. Una forte connotazione storico-sociale lo porta ad approfondire oltre le tematiche legate all’amore, anche argomenti di grande attualità come l’immigrazione, il razzismo, le guerre ed infine il più sentito, quello legato alla violenza sulle donne e al femminicidio. Presenta le opere dove ritrae tutta la sofferenza dei nostri tempi. Ama definire le sue opere “quadri da leggere” ed ogni opera ha una storia, ogni storia ha i suoi colori, ogni colore ha un significato la dove nulla viene per caso. Ma è il colore che usa sulla tela a ridare la speranza. Riesce a trasformare il colore in sentimenti: non sempre dolci ed accoglienti, a tratti saranno crudi e forti, ma sempre sinceri. L’arte è sempre stata la sua passione, ha inoltre partecipato a diverse mostre collettive e personali, nazionali ed internazionali. Parte delle sue opere appartengono a collezioni pubbliche e private.
Quale tra le tante mostre è stata la più significativa avendo presentato i tuoi lavori a Londra, Barcellona, San Pietroburgo, Parigi, Atene, Oslo, New York, Miami, Rio de Janeiro, Berlino, Milano, Genova, Bologna, Firenze e Roma?
Ad essere sincero, sono stato felice in ogni mostra che ho realizzato, ho avuto sempre la fortuna di presentare le opere in posti per me fantastici e pieni di significato. Certo che se devo fare un nome, il primo è il Louvre, un posto sacro dell’arte, la cattedrale mondiale dell’arte, un sogno per tutti gli artisti. Un’altra che ho nel cuore si è svolta a Roma presso il Teatro dei Dioscuri al Quirinale, dove ho esposto una mia opera insieme ai disegni dei bambini delle scuole di Amatrice, ogni bimbo ha portato i suoi sogni, suoi incubi, le sue paure, con una semplicità e chiarezza disarmante.
Come nasce l’idea che nel 2021 a Milano ti ha portato a prendere parte alla mostra dedicata alle donne: “La forza delle donne”?
Sono anni che mi occupo di sociale, di immigrazione, di guerra, di amore e di violenza, soprattutto violenza contro le donne. E proprio loro, le donne che da anni raccolgo le loro testimonianze, i loro dolori, le loro delusioni, le loro cadute, le loro lotte. E proprio della loro forza che rinascono (La forza delle donne), una mostra che racconta le donne tramite le mie opere, ogni opera racconta una storia vera con la loro forza e debolezza.
Nel 2020 si è svolta la presentazione del progetto “L’arte contro la violenza – Panchina Itinerante”; Mostra “International Cultural exchange of art – Salon premier” all’Espacio Gallery London, cosa ti ha lasciato questa esperienza?
Il progetto si intitola “Panchina Itinerante”. Tutto parte dalla storia di una mia modella, che nonostante le ripetute denunce nei confronti del suo aguzzino, si è ritrovata sola, senza nessuno pronto ad ascoltare le sue grida d’aiuto. Era sua consuetudine isolarsi, e riversa su una panchina anonima e isolata, piangeva i suoi mali. Da questa storia nacque il quadro intitolato “25 Novembre”, e da questa storia è nato il progetto che porta la mia scultura “Panchina Itinerante”, rappresentante la panchina dove lei è riversa in giro per le piazze del mondo. Partita dalla Piazza del Duomo di Milano, poi approdata a Londra. Da allora il tour è stato interrotto dal Covid-19. L’intenzione è di far conoscere una storia per prevenire altre simili.
Quali riconoscimenti hai ricevuto nel tuo percorso artistico?
Beh, i riconoscimenti sono veramente tantissimi, medaglie d’oro, argento, commiati d’onore da istituzioni ecc, ecc. Ma i riconoscimenti più grandi sono negli occhi delle persone, che quando scorgi commozione o ti chiamano al telefono per ringraziarti per aver esposto, questo è l’unico vero riconoscimento. Mi apre il cuore e mi da lo stimolo di affrontare un’altra storia.
Cosa ti piace rappresentare nei tuoi quadri e quali progetti solidali attraverso le tue opere hai realizzato? Credi che tramite l’arte si possa sostenere la solidarietà nelle tante problematiche purtroppo presenti nel quotidiano?
Fin’ora ho sempre realizzato la realtà vista con i miei occhi e col mio cuore.: la realtà che a volte dà fastidio, l’invisibile per strada, la violenza della società ma anche l’amore. Dipingo la storia che racconta il presente ma proiettata al futuro.
La mia parte non risolve i problemi, è un’utopia solo a pensarlo, ma sicuramente porto alla luce e metto in evidenza una realtà scomoda, che rimarrà per sempre impressa sulla tela.
Sono stati approfonditi altri progetti in tal senso per creare del “bene” grazie alla propria artisticità?
Si, è in lavorazione un grande progetto, e quando dico grande intendo per il mio giudizio. Il progetto intitolato “La Signora S” racconta la storia di una donna, un’insegnante. Un giorno ha scoperto di avere un tumore al seno. Da quel momento oltre la sofferenza per la malattia, il marito ha iniziato a maltrattarla. Non la sopportava più. Ora la Signora S è morta e io l’ho ritratto in un dipinto, dove si vede il suo corpo mutilato dal male. In questo dipinto, il suo viso può essere sostituto con immagini (foto) di tantissime altre donne che si rivedono in lei, o che solo vogliono essere solidali. Ora il progetto è aperto, quindi chiunque volesse partecipare può offrire il suo volto alla doppia causa: contro la violenza sulle donne e di solidarietà e affetto per le donne malate.
Hai qualche anticipazione per progetti futuri?
Ho tantissimi progetti che verranno presto svelati, per scaramanzia non li svelo mai prima. Ma vi terrò aggiornati prestissimo
Grazie per questo contributo, l’arte unisce e fortifica, realizzare progetti per dar speranza e solidarietà ritengo sia un grande gesto che vive di umanità e solidità eterna.
Sito internet albertomesiano.com