INTERVISTA AD ANTONIO DE BLASI ILLUSTRATORE A CURA DI GIOIA LOMASTI
Antonio De Blasi è un disegnatore illustratore che vive e lavora a Saronno (Va), la sua ricerca artistica si concentra sullo studio del segno e della figura umana, che rappresenta secondo i canoni del simbolismo e surrealismo. De Blasi è rappresentato in Cina da Art Bank di Nanchino e negli Usa ha esposto con la Jack Rogers Gallery, ha al suo attivo un percorso espositivo che lo ha visto impegnato in mostre collettive e personali: in Italia (Roma Nero Gallery, Milano Looking For Art Gallery, Pesaro Palazzo Ducale, Urbino Sala Raffaello, Napoli Castel dell’Ovo, Trieste Sala Fitke fino alle ultime personali del 2018/2019 nei Musei civici di Varese e nella Sala Nevera di Saronno); negli U.S.A. (città di Kill Devil Hills del North Carolina e di Richmond in Virginia). – in Francia (Parigi presso La Friche Et Nous la Paix)- Tiene corsi e laboratori di disegno presso le scuole elementari e medie di Saronno e collabora con numerose case editrici italiane e francesi per l’illustrazione di libri. Diversi quotidiani hanno scritto di lui ed hanno parlato del suo progetto “Sono Stato” con il quale l’artista ha intrapreso un viaggio lungo l’intera costa italiana, consegnando al mare ritratti in bottiglia di personaggi simbolo di grandi ideali, esempi per le nuove generazioni.
Dove trovi ispirazione per la concretizzazione di un tuo progetto?
Un progetto inizia con una considerazione, una intuizione che diventa un pensiero sempre più frequente e costante che trova forza nel successivo studio ed approfondimento, non tutte le idee prendono forma ma quando riesco a trovare la figura che riesce a tradurre l’idea allora inizia la fase realizzativa. Realizzo un bozzetto che poi diventerà la base di partenza per la creazione dell’opera.
Puoi darci qualche indicazione sulla tua tecnica e quali sono i materiali utilizzati?
Sono un disegnatore ed il motivo sta principalmente nelle affinità del mio carattere con i mezzi espressivi, le matite rispondono in maniera eccellente alle mie necessità artistiche. Ho lavorato con ogni forma e tipo di matita pastello ed inchiostro, ho studiato quasi tutti i marchi e le gamme in circolazione. Non ho mai considerato il disegno una forma d’arte propedeutica alla realizzazione di un dipinto o di una scultura ma penso al disegno esattamente come opera che ha una vita propria, con la quale si arriva alla conclusione del processo creativo.
L’estro artistico come viene collocato nel panorama attuale? Esiste un interesse durevole da parte del pubblico all’interno di mostre e manifestazioni dedicate alla pittura?
Oggi più che mai la gente dovrebbe aver capito quanto l’arte in ogni sua forma e tipo non deve essere considerata come un momento di svago, ma come un elemento fondamentale per l’equilibrio dell’essere umano. Si va a vedere una mostra, ad ascoltare un concerto, esattamente come si va in una farmacia per acquistare un farmaco. Non c’è un farmaco uguale per tutti perché ognuno ha un problema diverso, per questo nell’arte non si deve cercare il bello, ma semplicemente quello di cui si ha bisogno per viver meglio. Non vedo l’ora di poter assistere ad un concerto Heavy Metal esattamente come un mio amico non vede l’ora di assistere all’opera lirica. Si tratta di necessità.
Cosa prediligi rappresentare? Le illustrazioni a corredo delle tante pubblicazioni che vertono la tua collaborazione, vengono realizzate sulla linea degli scritti, oppure sono scelte sulla base di lavori realizzati?
Prediligo rappresentare la figura umana e questo è il motivo principale per cui disegno, un corpo o un volto posso decidere di ritrarlo oppure di interpretarlo mescolandolo ai miei sogni alle mie passioni come il mare e la natura. Ciò mi permette di rendere quella figura mia, frutto dell’intuizione del momento o di un’idea che coltivavo da tempo. Per quanto riguarda le illustrazioni per i libri il discorso è diverso, c’è quasi sempre una collaborazione con lo scrittore, una interpretazione della sua opera, ma succede anche che uno scrittore si innamori di un mio lavoro e mi chieda i diritti per pubblicarlo.
Cosa vuoi esprimere attraverso la tua arte?
Spesso si dice che gli artisti siano egoisti e credo che questo sia vero nella misura in cui l’ artista fa ciò che sente necessario fare, senza preoccuparsi dei gusti della gente dell’opinione comune, essere egoista in tal senso rappresenta per il consumatore finale la garanzia di genuinità dell’artista, e della sua opera. Con la mia arte esprimo me stesso, le mie opere sono la sintesi delle mie passioni e delle mie esperienze.
Il progetto SONO STATO
Il progetto Sono Stato (2011-2016) è la storia di Antonio De Blasi: artista, visionario e fatalista che decide di lanciare in mare ritratti in bottiglia. Ogni ritratto corrisponde ad una persona che nel corso della sua vita si è spesa per un ideale, al punto tale da identificarsi con l’ideale stesso. Dopo uno studio approfondito delle relative biografie, Antonio consegna al mare ritratti di uomini e donne Italiani che con la loro vita hanno lasciato all’ umanità messaggi chiari e significativi, messaggi di pace di giustizia di arte. L’artista inizia così un lungo viaggio senza fine che lo porta a girare in lungo e in largo la costa italiana (Da Capo Passero a Trieste, da Santa Maria di Leuca a Ventimiglia) alla ricerca di scogliere punte e bracci dai quali lanciare i suoi ritratti in bottiglia. Antonio lo sa e lo ha sempre saputo che è il mare ossia il destino il vero e proprio deus ex machina di questo progetto, è al mare che spetta completare l’opera artistica, è lui a decidere, a combinare gli elementi a trovare le persone giuste a cui recapitare questi messaggi, e il mare ha fatto il suo dovere fino in fondo, ha trovato le persone giuste in Italia e in Europa. Le bottiglie e la curiosità di coloro che le hanno ritrovate hanno così permesso ad Antonio di realizzare il suo sogno: raccontare la storia di un uomo da ricordare, (ha potuto così raccontare ad una coppia tedesca la storia del gen. Dalla Chiesa, ad una attrice americana la vita del regista Dino Risi, ad un pescatore abruzzese del giornalista Enzo Baldoni ad un autista di pullman austriaco l’imprenditore e costruttore di pulman Ambrogio Mauri ad una bambina di Talamone dell’operaio Pietro Mirabelli) messaggi, esempi per le nuove generazioni: da cui poter ricominciare, da cui poter ricostruire, prima che il declino morale e sociale faccia affondare questo grande barcone di nome “Italia”.
Spesso ai ritrovamenti sono seguiti titoli di quotidiani come :
“LaNuova Sardegna” quotidiano di Sardegna, 30.5.14, pag 11 descrizione Progetto “Sono Stato” ;
“il Centro” quotidiano dell’Abruzzo, 4.8.13, prima pagina sul progetto “Sono Stato”;
“il Centro” quotidiano dell’Abruzzo, 4.8.13, pag. 20, descriz progetto “Sono Stato”;
“la Prealpina” quotidiano Prov di Varese 13.2.2011 pag.13 recensione mostra personale;
La Sicilia è stata culla di questo progetto e alla stessa ha dedicato un piccolo cortometraggio dal titolo “Tre giorni a Palermo con Falcone e Borsellino”.