DANZE CROMATICHE TUTTE INTORNO A ME DI SERGIO CARION
Esce il 17 febbraio 2017 l’opera prima di Sergio Carion DANZE CROMATICHE TUTTE INTORNO A ME – poesia esperienziale A cura di Gioia Lomasti e Marcello Lombardo – prefazione a cura di Chiara Taormina – Copertina ed elaborazione a cura di Gioia Lomasti e Marcello Lombardo – ISBN 978-88-6682-832-7.
Un tempo si credeva che lo zucchero si estraesse solo dalla canna da zucchero, ora se ne estrae quasi da ogni cosa; lo stesso per la poesia, estraiamola da dove vogliamo, perché è dappertutto.
Gustave Flaubert
Corrispondenza, 1830/80 (postumo)
La scelta tra due parole comporta una riflessione sulla differenza di significati che può imprimere diverse direzioni al senso ultimo di un verso.
Ma il poeta è colui che non pensa al termine più aulico o più colto per esprimere i suoi sentimenti, il suo dolore, la sua rabbia.
Il poeta è mosso dalla casualità degli eventi, la mano viene mossa sul foglio, non dall’intelletto, ma dal moto interiore che prende il sopravvento.
L’incontro con la pagina è un momento sublime di non ragionamento, di libera espressione interiore.
La poesia non è solo un processo estetico di abbellimento della realtà attraverso le parole, ma contenuto reale che l’artista vive sulla sua pelle e, rompendo ogni schema precostituito, lo grida al mondo con tutta la forza della verità. Poiché la poesia è verità, il poeta non può fingere di assecondare l’estetica dei versi. Così una vita intera non può essere racchiusa in pochi tratti grafici, ma attraverso la poesia si sviscera l’anima dell’umano sentire.
Sergio Carion, poeta eclettico e amante dell’arte, si cimenta nella sua prima raccolta “DANZE CROMATICHE TUTTE INTORNO A ME”. I suoi versi sono caratterizzati da un vissuto importante e intenso che lo fa approdare ad un modo unico di ricordare le esperienze personali.
“Attraverso l’ampio Lago Nebbioso
che mi porta alla deriva, verso te,
cullandomi dolcemente, remando
in queste acque sospese nel Tempo.”
La prima cosa che mi ha colpito di questi versi è la nota nostalgica, il poeta Carion insegue il passato, ma ha anche speranza nel futuro. I più grandi maestri letterari del passato ci hanno tramandato la certezza che il destino di ognuno si fonda sullo sguardo a ciò che è stato, a quello che lasciamo in fondo al cuore e che attende solo di essere riesumato e sublimato dal desiderio di ricordare.
“Nostalgico, attraverso il Bosco
di Betulle e fiori bagnati di pioggia,
con il fruscio delle foglie al vento
e il delicato battito d’ali delle
Fate, che festeggiano in allegria.”
Non vi può essere premeditazione sul soggetto da far vivere attraverso questi versi, la sequenza delle parole è dettata soltanto dall’armonia dei sensi e l’estetica e la musicalità nascono dalla consonanza dell’animo umano. Armonia, libertà, improvvisazione, impulso, sono questi gli elementi della poesia di Sergio Carion per un’arte non “sostanziale” che rende le opere non prevedibili o senza anima visibile del sostrato umano. Una raccolta che merita attenzione e cuore.
Chiara Taormina
Palermo, 8 Febbraio 2017
Sergio Carion è nato ad Arona (NO), nel novembre 1975. Vive a Marano Ticino (NO), località in provincia di Novara, Piemonte. Attualmente lavora presso un stabilimento chimico sito nel suo paese d’origine, a pochi chilometri dal Lago Maggiore.
Auto didatta nella poesia, così da lui chiamata “Esperienziale” in cui racconta eventi accaduti, sogni ed emozioni annesse, visioni del mondo attuale. Non tratta temi politici o religiosi, poiché la religiosità ha per lui un significato più profondo dei semplici canoni imposti dalla nostra società. Si può dire che l’arte per lui sia sempre stata un chiodo fisso, armeggia con le parole e con le immagini, fotografia e video. Scrittore amatoriale ha una percezione della realtà complessa e ricca di sfumature. Amante degli animali e dell’umanità. Vive spesso complessi momenti di introspezione con una certa nota di maturità fanciullesca, dalla metodologia nei concetti all’uso di tematiche profonde e sintomatico romanticismo cronico. Non ha una preparazione accademica nell’espressione scrittoria, ma ha buoni propositi ed è sempre aperto alla sperimentazione e desiderio di imparare nuove lezioni di condivisione e solidarietà. Nell’estate del 2016 ha partecipato alla Antologia NELLE FERITE DEL TEMPO, dando un contributo ideologico alla causa dei terremotati del centro Italia, poiché durante il terremoto del 24 Agosto 2016 era in vacanza nelle Marche da lui molto amata. Un personaggio particolare. Da conoscere e approfondire velo dopo velo, come quattro stagioni dell’anima da lui spesso vissute. Un tipo eccentrico, imprevedibile se vogliamo, come i messaggi da lui inviati o come da lui descritti…
“A volte credo di non essere io a scrivere, ho come la sensazione di canalizzare il pensiero di altri!” oppure “se io riuscissi a farti sentire come sento io, di me capiresti molto di più!”.
Vi auguriamo una buona lettura in questo percorso visionario che concretizza l’umiltà dell’autore, meditando sulla bellezza della vita per i doni che essa ci offre pur non cercandoli.